Fluel https://fluel.it Innovation for business Tue, 07 Nov 2023 08:31:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.2 L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: Da ChatGPT-4 ai Large Language Models https://fluel.it/levoluzione-dellintelligenza-artificiale-da-chatgpt-4-ai-large-language-models/ Thu, 12 Oct 2023 20:02:49 +0000 https://fluel.it/?p=1803 L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Con l’avvento dei Large Language Models (LLM), stiamo assistendo a una rivoluzione nella comprensione e generazione del linguaggio. In questo post, esploreremo come ChatGPT-4 e altri modelli stanno cambiando il panorama tecnologico. ChatGPT-4: La Nuova Frontiera dell’IA Conversazionale ChatGPT-4, uno dei Foundation Models più recenti,

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L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Con l’avvento dei Large Language Models (LLM), stiamo assistendo a una rivoluzione nella comprensione e generazione del linguaggio. In questo post, esploreremo come ChatGPT-4 e altri modelli stanno cambiando il panorama tecnologico.

ChatGPT-4: La Nuova Frontiera dell’IA Conversazionale

ChatGPT-4, uno dei Foundation Models più recenti, ha ridefinito ciò che l’IA può fare. Questo modello, grazie alla sua capacità di elaborare enormi quantità di dati, è in grado di comprendere e generare linguaggio in modo incredibilmente fluido, superando i limiti dei suoi predecessori.

Large Language Models (LLM): Oltre la Conversazione

In un’era caratterizzata dall’esplosione dei dati e dalla crescente necessità di interpretazione intelligente, i Large Language Models (LLM) emergono come degli autentici game changer. Ma cosa li rende così speciali e rivoluzionari?

I LLM sono modelli di intelligenza artificiale progettati per comprendere, interpretare e generare linguaggio umano. Alla base della loro potenza vi è l’enorme quantità di dati con cui vengono alimentati. Immaginate di avere una biblioteca con miliardi di libri, articoli, conversazioni e altri contenuti linguistici. Gli LLM “leggono” e “assimilano” queste informazioni, sviluppando una capacità di comprensione e generazione del linguaggio che si avvicina, e in alcuni casi supera, le capacità umane.

Profondità e Versatilità

Una delle forze principali degli LLM risiede nella loro profondità e versatilità. Non si limitano a rispondere a semplici domande o generare frasi casuali. Possono redigere articoli, aiutare nella scrittura di codice, assistere nella traduzione di lingue e persino comporre poesie o brani musicali. La loro applicabilità attraversa svariati settori, dalla medicina alla finanza, dall’editoria all’ingegneria.

L’apprendimento continuo

A differenza di molti altri modelli di AI, gli LLM beneficiano di un’apprendimento continuo. Ogni nuova interazione, ogni nuovo dato che viene introdotto, contribuisce a rifinire e migliorare le loro capacità. Questo li rende particolarmente adattabili e scalabili, in grado di evolversi con le esigenze del tempo e di rispondere a domande sempre più complesse.

Interfaccia Umana e Machine Learning

Una delle sfide più grandi nell’ambito dell’IA è stata sempre la creazione di un’interfaccia che permettesse un dialogo fluido tra uomo e macchina. Gli LLM, grazie alla loro avanzata comprensione del linguaggio, rappresentano un ponte tra questi due mondi. Essi permettono una conversazione naturale, riducendo le incomprensioni e garantendo una maggiore efficienza nella comunicazione.

Conclusione

I Large Language Models stanno ridefinendo le frontiere dell’intelligenza artificiale. Oltre a svolgere funzioni tradizionali in maniera più efficiente, stanno aprendo le porte a nuove possibilità e applicazioni che, fino a poco tempo fa, erano ritenute impensabili. Mentre continuano a evolversi, è entusiasmante immaginare dove potranno portarci nei prossimi anni.

Large Language Models (LLM): Oltre la Conversazione

I Foundation Models rappresentano un’evoluzione nell’approccio all’apprendimento automatico. Essi offrono una solida base su cui costruire, permettendo alle aziende di personalizzare l’IA secondo le proprie esigenze senza dover iniziare da zero.

RAG – Retrieval Augmented Generation: Una Sinergia Potente

Entrando nel dettaglio tecnico, uno dei concetti emergenti è il RAG (Retrieval Augmented Generation). Questa metodologia combina la capacità di un modello come ChatGPT-4 di generare testo con la capacità di recuperare informazioni da una vasta gamma di fonti. Ciò porta a risposte più accurate e dettagliate, rendendo l’IA ancora più preziosa per le aziende.

In conclusione

Mentre l’intelligenza artificiale continua a evolversi, strumenti come ChatGPT-4 e concetti come i Large Language Models e RAG stanno dimostrando il loro valore inestimabile nel mondo moderno. Che tu sia un professionista tecnico o semplicemente curioso di questa nuova era digitale, è indubbio che l’IA, con le sue incredibili potenzialità, giocherà un ruolo centrale nel nostro futuro.

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Arte generata da Intelligenza Artificiale che diventa reale https://fluel.it/arte-generata-intelligenza-artificiale-diventa-reale/ Sun, 04 Sep 2022 19:59:35 +0000 http://fluel.it/?p=1772 Arte generata da Intelligenza Artificiale che diventa reale Questo è il passaggio naturale che la tecnologia deve fare per passare dal suo aspetto ludico a quello concreto della vita reale o del business. Facciamo un passo indietro. L’Intelligenza Artificiale davvero è capace di creare arte? Bhè la risposta è SI e i risultati sono davvero

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Arte generata da Intelligenza Artificiale che diventa reale

Questo è il passaggio naturale che la tecnologia deve fare per passare dal suo aspetto ludico a quello concreto della vita reale o del business.

Facciamo un passo indietro. L’Intelligenza Artificiale davvero è capace di creare arte? Bhè la risposta è SI e i risultati sono davvero strabilianti

Dall-e, Stable Diffusion, MidJourney ed altri

Qualche settimana fa una startup AI che si chiama Stability AI ha presentato la prima versione del suo modello generativo Stable Diffusion, un modello text-to-image ossia che genera immagini a partire da testi (cosiddetti prompt).

La cosa fantastica è che hanno rilasciato il modello StableDiffusion in modalità OpenSource e questo ci permette di utilizzare la creatività generata da questo modello  (che ha una qualità pari a quella di altri modelli simili come Dall-E di Open AI, Midjourney di Google Party e Imagen ) per i nostri progetti personali e commerciali, rispettando ovviamente la livenza d’uso prescritta.

Dal momento del lancio tutta la comunità tecnica e non, compresi gli artisti hanno iniziato a generare migliaia e migliaia di immagini.

Qui ad esempio il video di un noto illustratore Richard HTT che si confronta direttamente con Dall-E

Inoltre è nato anche un motore dedicato alla ricerca delle opere d’arte generate con Stable Diffusion che si chiama LEXICART

lexica.art/

guardare al suo interno fa rimanere estasiati dalla qualità e abbondanza di opere d’arte generate.

Noi abbiamo portato l’AI a realizzare un vero quadro

Amiamo molto l’autore Edward Hopper, un autore americano esponente del cosiddetto realismo americano.

Abbiamo utilizzato Stable diffusion e gli abbiamo chiedo di realizzare un uomo solo al computer in una stanza che guarda sul mare di notte e che avesse proprio lo stile di Hopper.

Abbiamo utilizzato la piattaforma beta.dreamstudio.ai e dopo vari tentativi abbiamo scelto l’immagine che più ci piaceva. Eccola:

Man Alone, AI Generated Painting style Hopper

Man Alone, AI Generated Painting style Hopper

Dall’immagine generata dall’AI ad un quadro vero all’NFT

Abbiamo realizzato un vero quadro con pastelli di alta qualità su cartoncino e abbiamo riprodotto l’idea dell’Intelligenza Artificiale. E’ la prima opera ideata completamente da una macchina, e realizzata dall’uomo in base al suo desiderio.

Ora è disponibile un NFT che ne decreta la proprietà virtuale ma anche reale. Una novità a metà tra il mondo fisico e digitale in cui l’uomo è solo una parte del processo creativo ma non il vero ideatore dell’opera.. l’uomo è solo l’idea, e il braccio, mentre la realizzazione vera dell’opera concettuale è tutta dell’AI.

Qui il link all’NFT su Opensea. Curiosi di sapere il mercato dell’arte come accetta le nuove opere generate dalle macchine

Link  al sito Opensea dell’NFT 

Questa una foto del quadro ‘fisico’

real AI generated painting

su Tik Tok è disponibile il video in cui raccontiamo col linguaggio proprio del social, la realizzazione fisica del disegno così come generato dall’AI e realizzato dall’uomo

@mr_innovation_ai

Un quadro vero fatto dall’intelligenza artificiale #ai #intelligenzaartificiale #nft #arte #diaegno #neiperte #trending #stablediffusion

♬ don’t let me down – old papa

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Credito di Imposta per Progetti di Innovazione e Intelligenza Artificiale https://fluel.it/credito-imposta-progetti-innovazione-intelligenza-artificiale/ Sun, 28 Aug 2022 18:10:10 +0000 http://fluel.it/?p=1766 Credito di Imposta per Progetti di Innovazione e Intelligenza Artificiale, uno dei principali temi su cui ci si deve concentrare al rientro dalle vacanze. Accelerare su investimenti nel Digitale è la migliore strategia in questo periodo di incertezza dovuto alla pandemia e alla guerra in Ucraina. La competitività e la differenziazione sul mercato passa non

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Credito di Imposta per Progetti di Innovazione e Intelligenza Artificiale, uno dei principali temi su cui ci si deve concentrare al rientro dalle vacanze.

Accelerare su investimenti nel Digitale è la migliore strategia in questo periodo di incertezza dovuto alla pandemia e alla guerra in Ucraina. La competitività e la differenziazione sul mercato passa non solo dall’innovazione negli strumenti di comunicazione e di front-end (sito internet, e-commerce e app mobile) ma anche nell’ottimizzazione dei processi, nel recupero dei costi superflui, nel miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei processi interni e verso l’esterno.

Il Credito d’ Imposta cresce dal 20 al 50% per gli investimenti del 2022 (1/1 fino al 31/12/2022 e fino al 30/06/2023) a condizione che entro il 31/12/22 siano stati firmati ordini e accettati con pagamento di almeno il 20% del costo di acquisto per tutti i progetti di investimento in beni immateriali Industria 4.0 (quindi anche in Intelligenza Artificiale)

Credito di Imposta 50% per progetti di AI

Credito di Imposta 50% per progetti di AI

Il credito d’imposta sale al 50% dell’investimento

Si passa da un’aliquota del 20% a un fantastico 50% per gli investimenti fatti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 (o entro il termine più ampio del 30 giugno 2023), solo se l’ordine è stato accettato e pagato per almeno un 20% di acconto. Il limite massimo di spesa è molto adatto alle PMI, ed è di 1 milione €: una cifra decisamente capiente per ogni tipo di agevolazione per le aziende di piccola o media dimensione.

L’Intelligenza Artificiale per ogni processo aziendale

Ogni PMI può applicare l’AI ad ogni processo aziendale senza limiti, dall’analisi dei comportamenti degli utenti e dei consumatori, alla gestione del magazzino e alla previsione dell’obsolescenza, ai meccanismi previsionali dei mix produttivi, al forecast accurato per vendite, marketing, ecommerce, approvvigionamenti ecc. fino al contenimento delle spese di energia e materie prime. Ma non dimentichiamoci i chatbot, voice chatbot, totem intelligenti per il retail, document management intelligente con estrazione e smistamento automatico delle informazioni e tanto altro da valutare ad hoc.

Un esempio: la previsione della domanda di magazzino

Un esempio pratico che possiamo fare, mutuato da uno degli ultimi progetti realizzati per un nostro cliente internazionale di medio – grandi dimensioni: La previsione dell’obsolescenza di magazzino. Nel caso di un’industria con domanda mutevole e estemporanea, capire quali sono i prodotti che si avviano ad essere obsoleti o raggrupparli per comportamenti di magazzino, permette al management di governare in modo più consapevole la distribuzione e pianificazione delle produzioni tra impianti di produzione e  tipologia di impianto in modo da minimizzare i i costi di impianto e avviamento dei macchinari ad ogni ciclo produttivo. Ulteriore vantaggio è la riduzione notevole del riscio di overstock, ossia di magazzino pieno di item ormai obsoleti, la riduzione anche dei costi del personale dedicato e dei fermi produttivi inutili.

L’AI rispetto alle metodologie ‘classiche’, permette di avere una migliore accuratezza delle previsioni, di farle in modo dinamico in base ai cicli mutevoli della domanda di mercato, e di ridurre il costo medio del magazzino. con un incremento di oltre il 60% dell’accuratezza delle previsioni.

Il credito d’imposta occasione per ridurre il rischio legato all’innovazione

Le PMI hanno una grande occasione dunque, possono accedere a diversi strumenti che rendono accessibile un’innovazione possibile fino ad oggi solo alle grandi e grandissime aziende.
L’innovazione non è solo quella estrema ma anche il miglioramento progressivo e concreto dei processi già in essere. Tutti i clienti che Fluel ha seguito hanno beneficiato di un’innovazione non dirompente ma che ‘arricchisce’ i processi in essere facendo leva concreta sui dati a disposizione dell’azienda ed eventualmente cogliendo l’occasione per integrarli con nuove informazioni utili allo sviluppo aziendale.

Bando per il sostegno della transizione digitale delle imprese (Emilia Romagna, Camera di Commercio Bologna)

Un’altra importante opportunità per le PMI sono i bandi locali delle camere di commercio. Quello dell’Emilia Romagna ad esempio prevede che gli interventi agevolabili devono essere finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi e organizzativi aziendali e dei prodotti, con particolare riferimento all’implementazione di soluzioni digitali nelle catene di fornitura vendita ed e-commerce distribuzione di beni e logistiche, nei processi di erogazione dei servizi, nei sistemi di comunicazione e di marketing

I progetti dovranno essere avviati a partire dalla data del 1° luglio 2022 e conclusi entro la data del 31 dicembre 2023 e avere un importo totale non inferiore a 20.000€

Contributo concedibile
Il contributo è del 40% della spesa ritenuta ammissibile, incrementata di 5 punti percentuali nel caso in cui ricorra una delle priorità previste nel bando.
Il contributo complessivo concedibile, anche in presenza dei requisiti per ottenere l’applicazione delle premialità sopra indicate, non potrà comunque superare l’importo massimo di € 150.000,00

Occhio la scadenza di quest ultimo è il 1settembre 2022 

Per dettagli il link è il seguente 

Contattaci Subito!

Abbiamo soluzioni bundle già pronte da personalizzare per le esigenze di ogni PMI. Incluso nel bundle:

1- Valutazione Progettuale

2- Personalizzazione

3- Deployment in cloud con servizio API per rendere il servizio AI fruibile ed integrabile con ogni applicativo e gestionale esistente.

Contatti

Puoi contattarci sia compilando il form in HOME PAGE, sia con i seguenti recapiti:

Telefono: 051 659 4366

Email a info@fluel.it

o contattarci attraverso la chat che trovi in basso a destra!

 

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Radio AI: L’intelligenza Artificiale su Telegram https://fluel.it/radio-ai-lintelligenza-artificiale-su-telegram/ Thu, 17 Jun 2021 10:30:54 +0000 http://fluel.it/?p=1704 Radio AI: L’intelligenza Artificiale si ascolta su Telegram, questo è stata la mission che abbiamo voluto dare a questa nuova iniziativa di Fluel per coinvolgere tutti i membri delle Community che gestiamo su Facebook, Linkedin e Telegram. Infatti dopo il boom della piattaforma social Audio Clubhouse, nata nel 2020 e che ha subito scalato le

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Radio AI: L’intelligenza Artificiale si ascolta su Telegram, questo è stata la mission che abbiamo voluto dare a questa nuova iniziativa di Fluel per coinvolgere tutti i membri delle Community che gestiamo su Facebook, Linkedin e Telegram.

Infatti dopo il boom della piattaforma social Audio Clubhouse, nata nel 2020 e che ha subito scalato le classifiche tra le app più scaricate soprattutto nel periodo della pandemia COVID, e che oggi conta più di 2 milioni di utenti, anche Telegram ha lanciato le sue Rooms vocali aperte a tutti i membri delle varie community. Noi abbiamo quindi colto anche questa nuova opportunità di coinvolgere i nostri follower.

Telegram Chat Vocale

RADIO AI, La voce come strumento per creare empatia nelle community social

Si sta facendo strada sempre di più la consapevolezza che le comunicazioni vocali abbiano una efficacia maggiore rispetto a quelle multisensoriali soprattutto perchè fanno concentrare le persone sulla percezione dell’empatia e dello stato emotivo dell’interlocutore. Nel paper  “Voice-Only Communication Enhances Empathic Accuracy” di Michael W. Kraus della Yale University, School of Management, testimonia proprio questo aspetto e ci ha ispirato nell’investire maggiormente in queste forme di interazione sfruttando le piattaforme esistenti e più diffuse in cui fosse possibile anche un ottimo controllo della privacy, del content e dei partecipanti alla discussione.

These results provide evidence in support of our
central hypothesis, and indicate that perceivers showed
greater empathic accuracy for voice-only communication
than for vision-only and multisense modalities.

Per questo abbiamo pensato di creare un format insolito di talk che permettesse una veloce condivisione di ‘pillole formative’ o di testimonianze e che aprissero ad una conversazione maggiore con la community facendo poi anche leva sulla possibilità che le audiocaht potessero essere registrate e ricondivise anche successivamente alla loro realizzazione.

Quali sono i vantaggi per noi di questa modalità? Sicuramente la praticità sia di broadcasting sia per l’utente di fruizione, il peso ridotto e la condivisibilità sui social e su tutte le piattaforme di messaggistica.

E’ nata così RADIO AI, un format di trasmissione in broadcast partecipativo che consta di due parti, la prima di introduzione ad una tematica di interesse con testimonial o semplicemente divulgativa e una seconda parte, non registrata, di confronto con i partecipanti che pongono domande e con cui ci si confronta.

Radio AI

Ecco l’elenco delle Puntate da riascoltare

Qui l’elenco delle puntate della prima stagione in attesa della seconda stagione a settembre

#radioAI

Puntata 1 – AI e PMI , qui il link 

In questa puntata abbiamo fatto un punto su cosa significa nel mercato italiano adottare soluzioni di AI anche per le PMI. Con il nostro prodotto #Digital Brain aiutiamo le aziende a recuperare efficienza ed efficacia dai proprio processi grazie all’uso dell’AI per gli analytics e per l’automazione e in questa puntata abbiamo proprio voluto parlare di questo

Puntata 2 – Internalizzare o Esternalizzare l’AI?, qui il link

Cosa significa per un’azienda creare soluzioni di AI internamente? Conviene? Quando il compromesso tra internalizzare e esternalizzare la Data Science e il machine learning va a favore del primo o del secondo caso?

Puntata 3 – Explainable AI  con la testimonianza di Antonio Di Cecco, qui il link

Abbiamo trattato del nuovo Regolamento Europeo sull’AI e abbiamo parlato del tema della spiegabilità degli algoritmi e della blackbox

Puntata 4 – Excel vs Python quando è possibile lo switch, qui il link

Secondo noi le aziende devono usare maggiormente Python e la Data Science oltre che strumenti di data analytics tradizionali, nella puntata trattiamo i vari aspetti di queste scelte

Puntata 5 – La Laurea Magistrale in Data Science con la testimonianza del Prof. Giuseppe Longo dell’Università di Napoli, qui il link

Una delle lauree più gettonate è proprio quella in Data Science. Abbiamo parlato con il responsabile del Corso di Laurea del perchè le aziende devono investire in data scientist e quale è la differenza con un informatico tradizionale

Puntata 6 – AI per il settore museale, qui il link

Anche il settore dei musei e della cultura può giovare dell’inteligenza artificiale in modi inconsueti e innovativi. E’ ora di svecchiare i nostri musei e portarli nel ventunesimo secolo

Puntata 7 – La Singolarità, qui il link

La Singolarità è vicina? La intravvediamo? Abbiamo fatto qualche riflessione sul tema e ne è uscita davvero una bella puntata di chiusura di stagione


Qualche Dato

Le puntate sono state pubblicate su tutti i gruppi social per un’audience di circa 12.000 followers

La stagione 1 di Radio AI è di 7 puntate della durata di 45 min ca. ognuna

 

Vi aspettiamo a settembre per le nuove puntate

Per chi vuole partecipare alla seconda stagione come testimonial può mandarci una mail a info@fluel.it 

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I Digital Brain per automatizzare i processi https://fluel.it/digital-brain-automatizzare-processi/ Tue, 04 May 2021 16:55:51 +0000 http://fluel.it/?p=1697 I Digital Brain ® per l’automazione aziendale sono la soluzione ottimale al giorno d’oggi per integrare l’Intelligenza Artificiale in ogni processo aziendale, sia che parliamo di Startup sia che parliamo di un’azienda molto più strutturata e di grandi dimensioni. Infatti uno dei principali dilemmi dell’imprenditore moderno o del manager è quello di far fronte alla

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I Digital Brain ® per l’automazione aziendale sono la soluzione ottimale al giorno d’oggi per integrare l’Intelligenza Artificiale in ogni processo aziendale, sia che parliamo di Startup sia che parliamo di un’azienda molto più strutturata e di grandi dimensioni.

Infatti uno dei principali dilemmi dell’imprenditore moderno o del manager è quello di far fronte alla costante sovrapposizione e stratificazione dei processi e delle attività di routine (su diversi ambiti), che nel tempo comportano sempre di più la necessità di aumentare il presidio umano in attività esecutive o di controllo. Sovente ci capita di vedere processi in cui impiegati devono smistare documentazione, trascrivere informazioni all’interno dei gestionali, raccogliere e sintetizzare decine se non centinaia di dati da fonti diverse per fare sintesi periodiche o dashboard gestionali.

Tutti abbiamo apprezzato quando Google ha permesso di eliminare automaticamente lo spam dalle mail senza che noi neanche ce ne accorgessimo. Tutti apprezziamo quando Netflix ci suggerisce il migliore film in base non solo a ciò che noi abbiamo già visto ma in base a quello che utenti simili a noi hanno guardato.

Queste cose appena evidenziate sono solo alcune delle infinite applicazioni di Machine Learning e Deep Learning a processi ‘tradizionali’ che prima venivano realizzati con metodi condizionali (se succede questo… fai questo ossia con le procedure IF, THEN), oggi invece vengono demandati a questi ‘Cervelli Digitali’ i Digital Brains® appunto. Ma proviamo ad analizzare insieme.

 

Startup, Minimum Viable Product con Intelligenza Artificiale

Uno degli ambiti in cui l’utilità dell’AI per i servizi ed i processi è tastabile sin da subito, è quello delle startup. Le aziende neonate, infatti, di sovente sono concentrate a realizzare il cosiddetto Minimum Viable Product ( MVP ) ossia il prodotto con i requisiti minimi per poter avviare il business e poter misurare la prima traction, ossia il primo responso della clientela ed il primissimo fatturato.

Le Startup sono molto spesso però messe di fronte alla tematica del make or buy. Se nella compagine dei fouder c’è uno o più data scientist, ovviamente la startup nasce già col proprio prodotto di AI in quanto sono gli stessi soci fondatori a doverlo produrre da zero.

Diverso è per tutte le startup in cui i founder hanno un’ottima idea imprenditoriale ma non hanno al loro interno un developer di AI. Questo è il caso in cui l’outsourcing dell’AI, la creazione dei motori intelligenti che andranno ad alimentare il servizio o la piattaforma, può essere realizzata all’esterno della startup (con opportune tutele per il diritto d’autore e per tutelarsi contro la diffusione del codice sorgente). L’alternativa sarebbe quella di investire in oneroso personale interno e quindi decretare con molta probabilità la rigidità finanziaria della startup sin dall’inizio… e il percorso può a quel punto non essere sicuramente florido.

Inoltre ricordiamo che avere un servizio o prodotto potenziato dai Digital Brains, lo rende molto potenziale per partecipare ai processi di finanziamento delle startup con i bandi di Invitalia come SMART&START ITALIA  o  RESTO AL SUD

Digital Brain ® per la PMI: meno Costi più Ricavi con l’Intelligenza Artificiale

Le Piccole e Medie Aziende, ossia l’ossatura della nostra economia Italiana, è davvero il bacino più potenziale per la democratizzazione dell’AI. Infatti nelle PMI italiane si annida un grandissimo valore nei processi, nei dati e nelle persone che mai come in questo periodo può essere valorizzato e aumentato da tecnologie come l’AI. Sovente nelle PMI più piccole, l’operatività quotidiana lascia poco spazio per i processi di innovazione, in quanto la struttura organizzativa e quella finanziaria mediamente derivano da processi stratificati e migliorati negli anni…ma mai messi in discussione. L’utilizzo dei Digital Brain di Intelligenza Artificiale serve proprio a fare un lavoro di ottimizzazione di questi processi, eliminando dove possibile le attività di routine di base (lavorazione documentale, dispatching di informazioni, riconoscimento manuale di errori o di categorie di classificazione, risposte a domande dei clienti ecc.), spostando quindi il lavoro umano su attività a reale valore aggiunto dove la macchina ha poca capacità di operare, soprattutto in ambito di creatività.

Solitamente quando si parla di automazione si pensa sempre alle catene produttive o all’Industria 4.0; quindi gran parte delle PMI che si occupano di servizi o che hanno attività più tradizionali, pensano che a loro l’automazione non possa riguardare. Invece se noi intendiamo il tema della Digital Transformation in senso più ampio, come abbracciare il digitale, sia internamente all’azienda che verso il cliente finale, allora l’AI entra praticamente in ogni processo dell’azienda.

Facciamo qualche esempio: solitamente l’ambito HR è uno dei più tradizionali e quindi poco si presterebbe ad applicazioni innovative…sbagliato! Attraverso algoritmi di Machine Learning è possibile fare tantissime cose, ad esempio comporre meglio i team di lavoro, creare gruppi interfunzionali e piatti per le politiche HR che vedano le persone in base alle skill e non in base al ruolo, si possono prevedere i dipendenti che stanno per abbandonare l’azienda, controllare la sicurezza indoor, ma anche semplicemente analizzare meglio i dati, estrapolare automaticamente la conoscenza da documenti cartacei o web, migliorare la intranet aziendale ecc…

Per la produzione, il marketing e le vendite,  il forecasting con le reti neurali è uno dei metodi che meglio si adatta a comprendere temi di ciclicità, trend e rumori senza necessità di correttivi umani per ritarare le previsioni. L’algoritmo impara dai dati che man mano osserva nel tempo.

Ma a questo si può aggiungere l’analisi multidimensionale dei dati e dei fenomeni, il riconoscimento automatico dei difetti per il controllo qualità, la predizione dell’esito del sales funnel, il riconoscimento di cose e persone in particolari contesti, la lavorazione automatizzata dei contratti ecc.

Potremmo non esaurire mai gli esempi di applicazione dei digital brain® al contesto del business delle PMI. La vera domanda che un manager può farci è: “ho questo problema…posso risolverlo con l’AI?”, la risposta è mediamente un si.

 

La grande Impresa e il Machine Learning

Il mercato dell’AI è trainato in Italia dalle Medio Grandi Imprese che coprono almeno il 53% della domanda di algoritmi di AI. Infatti più della metà delle 235 imprese medio-grandi italiane intervistate dall’Osservatorio Artificial Intelligence 2021 ha attivato almeno un progetto di AI nel corso del 2020. Per queste aziende la killer application in questo periodo è l’ Intelligent Data Processing ossia l’insieme degli algoritmi utili per far emergere pattern nascosti nei dati, ossia quelle evidenze che in altro modo sarebbero invisibili all’uomo che, ovviamente, è limitato nella lettura bidimensionale del dato e poco è avvezzo a riscontrare le correlazioni occulte tra i dati e i fenomeni. A queste applicazioni si aggiungono quelle di Natural Language Processing (lavorazione di testi e documenti), i sistemi di raccomandazione per gli e-commerce e ovviamente i chatbot che sono sempre presenti nel paniere di ogni marketer moderno.

 

Concludendo questo articolo si può dire che la trasformazione digitale con l’intelligenza artificiale è un fenomeno che pervade ogni settore e ogni funzione ma soprattutto ogni dimensione aziendale. Dove ci sono dati  e decisioni o azioni umane, si può valutare di inserire uno o più Digital Brain. Noi aiutiamo le aziende proprio a fare questo.

 

Hai un problema gestionale che incide negativamente sulle voci di bilancio? Vuoi capire come fare per recuperare efficienza ed efficacia o diminuire i rischi gestionali con l’aiuto dell’AI? scrivici una mail a info@fluel.it o contattaci nella chat in basso e sarai ricontattato.

 

 

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Machine Learning per l’industria 4.0: il caso Graphene XT https://fluel.it/machine-learning-per-industria/ Wed, 16 Sep 2020 17:16:42 +0000 http://fluel.it/?p=1627 Oggi parliamo di un altro progetto di Machine Learning realizzato da Fluel nell’ambito dell’AI applicato alle attività produttive. Il progetto, che ci ha entusiasmato, lo abbiamo realizzato con Graphene-XT,  una startup di Bologna che si occupa di produzione e ricerca di applicazioni a base di grafene. Abbiamo chiesto a Cristian Trevisanut, chimico industriale e Production Manager e

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Oggi parliamo di un altro progetto di Machine Learning realizzato da Fluel nell’ambito dell’AI applicato alle attività produttive. Il progetto, che ci ha entusiasmato, lo abbiamo realizzato con Graphene-XT,  una startup di Bologna che si occupa di produzione e ricerca di applicazioni a base di grafene.
Graphene-xt
Abbiamo chiesto a Cristian Trevisanut, chimico industriale e Production Manager e R&D  in Graphene-XT, di raccontarci qualcosa di più sul perchè hanno deciso di utilizzare il machine learning nei loro processi.
“Buongiorno Cristian! Ci piacerebbe che ci raccontassi qualcosa della startup per cui lavori e di come utilizzate il machine learning nelle vostre attività”
“Ciao! Graphene-XT è una startup che si occupa appunto della produzione di grafene. E’ nata nel 2014 dopo che il fondatore ha trovato un modo per produrre una sospensione a base di grafene in maniera economica e sostenibile. La sua formulazione era anche adatta ad essere utilizzata come un inchiostro, essendo in base acquosa e in grado di aderire a diverse superfici: plastiche, metalli, carta, ecc…
Per chi non lo sapesse, il grafene è un  materiale innovativo, per la precisione è un nanomateriale bidimensionale a base di carbonio che conferisce proprietà particolari ai materiali su cui viene applicato. Ad esempio si può rivestire un film di plastica col grafene e conferirgli proprietà antistatiche, oppure può essere un lubrificante a secco per viti e bulloni. Insomma è uno dei materiali del futuro!”
“… e da cosa è scaturita la necessità di valutare possibili soluzioni informatiche a supporto dei vostri processi? Come siete approdati all’AI?”
“Da un po’ di mesi ci siamo accorti che la produzione aveva una resa relativamente bassa ed essendo una tecnologia unica ed assolutamente innovativa, non avevamo punti di riferimento per capire se stessimo facendo qualcosa di sbagliato o se ci fossero limiti strumentali che non conoscevamo. Per questo motivo abbiamo iniziato a fare numerose prove operative cambiando ogni volta qualche dettaglio e raccogliendo più dati possibili. Siamo arrivati al punto in cui avevamo una quantità di dati piuttosto elevata, ma non trovavamo comunque un legame tra questi dati ed i risultati della produzione. Era davvero un enigma!
Ad un meeting tra startup il nostro direttore ha conosciuto Salvatore Palange, CEO di Fluel, ed è rimasto colpito quando Salvatore gli ha raccontato della potenzialità del Machine Learning applicato alla produzione. Abbiamo subito deciso, dopo un primo incontro conoscitivo, che poteva valere la pena fare un tentativo.”
“Quali erano le aspettative che avevate riguardo l’Intelligenza Artificiale e quali sono stati poi i problemi operativi che avete affrontato?”
” Sicuramente le principali aspettative erano quelle di chiarire se stessimo lavorando bene e se c’erano dei parametri che avrebbero migliorato significativamente la resa. Inizialmente abbiamo dovuto fare un lavoro di corposa “ripulitura” dei dati, in quanto alcuni erano mancanti e altri erano ridondanti. E’ stato un ottimo esercizio anche per noi. Una volta recuperati tutti i dati avevamo una base su cui iniziare a far lavorare l’intelligenza artificiale. Da qui abbiamo raccolto altri dati modificando alcuni parametri che venivano sottolineati dall’AI che, una volta aggiunti agli altri, hanno migliorato sempre di più la precisione con cui la AI riusciva a predire la resa che avremmo ottenuto a determinate condizioni”
“Quali sono le evidenze emerse e i prossimi step che valutate?”
“Alla fine lo studio ha confermato quello che sospettavamo, cioè che il limite era decisamente dei macchinari e degli strumenti utilizzati per la produzione e non dovuto ad un nostro uso sbagliato dei mulini di estrazione o dei componenti chimici utilizzati. Ci ha anche aiutato a capire quali parametri influenzano maggiormente la resa produttiva e quali possono essere trascurabili, riuscendo così ad ottimizzare tutto il processo e focalizzando la nostra attenzione sui parametri core senza perdite di energie e di tempi.
Dopo questo studio abbiamo deciso di investire nella ricerca di nuovi strumenti per la produzione, con i quali raccoglieremo nuovi dati che andranno ad integrare quelli attuali  e siamo sicuri che osserveremo un netto miglioramento della produzione.”
Il progetto svolto con Graphene-XT è stato sicuramente un lavoro di squadra fatto con tutto il team dell’azienda. Abbiamo insieme valutato lo stato di fatto, abbiamo analizzato i flussi di lavoro e i dati a disposizione, ragionando insieme su quali potevano essere gli elementi degni di nota sui quali lavorare. Abbiamo poi realizzato i modelli di machine learning per la previsione della produzione e abbiamo predisposto gli strumenti per valutare le correlazioni tra tutte le variabili produttive. Questo ci ha portati a riflettere insieme sui risultati e sulle evidenze che ne emergevano.
Ora il lavoro continua con il progressivo affinamento dei dati e con la consapevolezza che il segreto della produzione efficiente ora è di sicuro più chiaro al team e nuove ipotesi sono state formulate per nuovi obiettivi più sfidanti ed entusiasmanti.  Ringraziamo Cristian e tutto il team di Graphene-XT per questa testimonianza.

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Il nuovo brand, non solo una questione di immagine! https://fluel.it/brand/ Mon, 07 Sep 2020 22:01:34 +0000 http://fluel.it/?p=1653 Dopo cinque anni di attività, intensa ed entusiasmante, ci siamo fermati a riflettere sul percorso fatto e sulle esperienze lavorative maturate. Un momento di pausa necessario, perchè il brand di un’azienda è uno dei componenti fondamentali della personalità dell’azienda stessa e dell’immagine che si vuole trasmettere all’esterno. Se mettiamo indietro le lancette dell’orologio, tornando alla

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Dopo cinque anni di attività, intensa ed entusiasmante, ci siamo fermati a riflettere sul percorso fatto e sulle esperienze lavorative maturate. Un momento di pausa necessario, perchè il brand di un’azienda è uno dei componenti fondamentali della personalità dell’azienda stessa e dell’immagine che si vuole trasmettere all’esterno.

Se mettiamo indietro le lancette dell’orologio, tornando alla fine del 2015, quando abbiamo concepito in famiglia questo nuovo brand,  ricordo che l’intenzione base era quella di creare un’attività aperta alle novità, che doveva essere il mezzo per i manager per intercettare quelle innovazioni di cui tanto si parlava ma che tanto difficilmente si trovavano in applicazioni pratiche.

Ne nacque il nome “FLUEL”, un misto di tre parole:

  1. FUEL: il carburante, la linfa che volevamo trasmettere al business
  2. FLU: virale, ossia le attività dovevano essere di spontaneo interesse per le community di manager e innovatori e tech-enthusiasts
  3. FLUID: la struttura e le attività dovevano essere fluide, lasciandosi alle spalle i cardini classici di gestione tradizionale e di ancoraggio a singole verticali, per poter seguire il ‘mood’ e i cycles delle hype tecnologiche del momento, filtrando quelle più concrete e realizzabili nel business.

primo logo fluel

primo logo fluel

 

Quel logo aveva una forma ad onda (il ‘fluido’), una freccia come simbolo per indicare l’innovazione, un colore rosso fuoco (“Flu” e “Fuel” la benzina che diventa fuoco se incontra la scintilla dell’idea).

Il colore rosso poi ha lasciato spazio nel 2017 a quello più business dell’indaco, più in linea col target manageriale, perdendo la freccia, perchè il nome stesso doveva essere sinonimo di innovazione.

Logo fluel 2017

Il logo Fluel dal 2017

 

E’ così che abbiamo organizzato, tra i primi, eventi sulla Blockchain, sulle nuove normative a forte impatto come il GDPR e la PSD2. Poi sul nostro percorso abbiamo incrociato l’Intelligenza Artificiale e la Realtà Virtuale: è stato amore a prima vista. Da lì la scelta di investire il tempo nell’arricchimento tecnico professionale, nel cercare partner di spessore per poter realizzare corsi di formazione di altissimo livello, prima di tutti gli altri. Abbiamo lanciato quella che oggi è la più grande community sul tema Intelligenza Artificiale in Italia, abbiamo lanciato la mappatura dell’ecosistema AI italiano, che poi è stata ripresa da più blasonate istituzioni, siamo stati con orgoglio menzionati, seppur di micro dimensione, nella mappa AI stilata dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Siamo anche stati citati da Tom’s Hardware Italia per la nostra attività di creazione della community.

Siamo riusciti insomma nel nostro primo intento.

Ma non era abbastanza!

Ci siamo avventurati con molta determinazione nella consulenza e nello sviluppo di soluzioni che facevano leva proprio su queste tecnologie. Da lì abbiamo incontrato clienti, lavorato con grandi professionisti, affrontato problemi inizialmente incomprensibili. Abbiamo aiutato a realizzare le prime visioni. Ci siamo cibati della competenza degli imprenditori e degli esperti che abbiamo avuto il piacere di frequentare. Grazie!

Siamo arrivati al 2020… e tra trasferimenti e cambi di percorsi di vita, abbiamo come tutti incrociato il COVID. Sono stati mesi in cui non ci siamo affatto fermati. Ininterrottamente abbiamo continuato a lavorare, in ambito formativo (a distanza ovviamente) e di ulteriore sviluppo di soluzioni software (qualcosa di nuovo bolle in pentola ma non si può dire ancora…).

Siamo cresciuti, in esperienza e consapevolezza. Deve crescere anche il nostro brand di conseguenza.

Per questo abbiamo lavorato alacremente da Giugno per ripensarlo ed oggi lo presentiamo a tutti.

Logo Fluel Nuovo 2020

Il nuovo Logo rappresenta innanzitutto il cliente, la U accentuata rispetto al resto, indica YOU (‘u’ pronunciato in inglese), per evidenziare la centralità del cliente nei nostri processi di design e development.

Simbolo U di Fluel

Il Simbolo U di Fluel

La stessa U, però, ha anche la forma di un contenitore, una scatola aperta a ricevere le innovazioni, pronta per essere flessibile ed estendersi verso nuovi input e nuovi stakeholders. Un ambiente accogliente e aperto, dunque!

Di seguito una delle prime prove fatte che ci ha comunicato esattamente il concept che volevamo implementare!

Rappresenta la nostra capacità di essere al tempo stesso degli specialisti ma anche un team flessibile per accogliere progetti sfidanti.

Insieme al nuovo brand arrivano anche dei pittogrammi che simboleggiano alcuni degli asset che pensiamo debbano essere il cuore del prossimo futuro:

Pittogrammi Fluel

Grazie alla miscela di questi elementi e della palette cromatica rivista, abbiamo rielaborato il look and feel del sito, della nostra comunicazione e dei brand collegati a Fluel, come AIMOOD, e i gruppi AI e Innovation Manager Italia.

esempio di comunicazione social Fluel

marchio Gruppo Facebook AI Intelligenza Artificiale Italia

L’esperienza di ripensare sè stessi miscelando una concreta analisi delle cose fatte e della vision del prossimo futuro è stato come un viaggio introspettivo e contemporaneamente un’assunzione di nuovi obiettivi, per noi e per i nostri clienti.

Speriamo che questo nuovo look and feel rispecchi bene il nostro essere e il rapporto di reciproca soddisfazione che vogliamo impostare con i nostri partner.

e quindi ripartiamo da qui…Welcome again Fluel!

 

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VR e HR, il caso Aeroporto Marconi di Bologna https://fluel.it/vr-hr-caso-aeroporto-marconi-bologna/ Thu, 16 Jan 2020 07:57:21 +0000 http://fluel.it/?p=1589 Human Resources e Virtual Reality generano sinergie fantastiche.  E’ il caso del progetto VR per la formazione che abbiamo realizzato la scorsa estate con l’HR dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. Abbiamo chiesto a Claudia Martelli , Training Manager dell’Aeroporto, di raccontarci come è nato il progetto VR in collaborazione con noi di Fluel. Lo scorso

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Human Resources e Virtual Reality generano sinergie fantastiche.  E’ il caso del progetto VR per la formazione che abbiamo realizzato la scorsa estate con l’HR dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.


Abbiamo chiesto a Claudia Martelli , Training Manager dell’Aeroporto, di raccontarci come è nato il progetto VR in collaborazione con noi di Fluel.

Lo scorso febbraio abbiamo inaugurato il Training Center, un nuovo moderno edificio totalmente dedicato alla formazione (aule e uffici). E’ evidente da questo investimento, l’importanza che la nostra azienda riserva alla formazione delle persone.
Il TC ha 4 sale di diverse dimensioni, tutte dotate di moderne attrezzature multimediali quali computer, lavagne multimediali e una sala regia per videoregistrare lezioni o eventi particolari.
Ogni sala è inoltre dotata di un proprio ipad “fuori porta” che informa già dal colore del bordo se la sala è libera o occupata, mostrando poi il calendario Outlook con la relativa prenotazione (Oggetto dell’incontro e Organizzatore).

Non si poteva a questo punto, non pensare ad innovare anche la formazione.
Quello che cercavo, era anche e soprattutto, poter offrire ai nostri tanti utenti interni ed esterni, una formazione che avesse anche un po’ l’effetto “WoW”, poter far dire alle persone che uscivano dai corsi, anche quelli più normati e noiosi, che avevano seguito un corso divertente.
Insomma volevo che la formazione potesse creare e lasciare delle emozioni!

Ho così pensato alla realtà virtuale, che nell’immaginario collettivo è un po’ sinonimo di divertimento e in particolare ho pensato ad un giro virtuale dell’airside (il piazzale aeromobili).
Perché proprio l’airside?
Principalmente per due motivi:
1. Perché due dei corsi principali che offriamo (anzi sono corsi obbligatori per chi opera in piazzale e in particolari ruoli) sono la Sicurezza in Airside e la guida in piazzale.
2. Perché il piazzale è la parte più caratteristica e più amata dalle persone. Chi non vorrebbe fare un giro nel piazzale di un aeroporto e vedere da vicino, un aereo decollare o atterrare o capire le operazioni che vengono effettuate ?!??!

Andare in piazzale oltre tutto non è semplice. Si tratta di un’area particolarmente sensibile, normata e vigilata. Occorrono quindi giustamente, dei permessi e dei particolari controlli.
Se non devi lavorare in piazzale e non sei un passeggero in partenza, non vi puoi accedere.

Tramite quindi la realtà virtuale abbiamo potuto proiettare l’utente, in un ambiente “reale” e tridimensionale ovvero il piazzale del nostro aeroporto abbattendo tutte le difficoltà, le necessità di permessi e controlli, risparmiando anche il tempo necessario per recarsi là.
Le persone possono interagire per esplorare il piazzale tramite un visore e un joystick e scegliere dove andare e cosa guardare.

L’utente viene immerso totalmente in uno spazio nuovo che regala vere e proprie emozioni.
Quando decolla il volo Emirates ti sembra di essere proprio lì davanti all’aereo, si sente persino il rombo del motore. E quando sei sulla torre di controllo, soffri di vertigini e stai attento a non cadere, proprio come se tu fossi lì.
Con questo metodo riusciamo quindi a formare in maniera veritiera le persone che andranno a lavorare in piazzale, mostrando loro alcune particolarità, zone che non devono superare o azioni che non devono compiere per la sicurezza del volo, delle persone e dei mezzi che operano sul piazzale.
Parimenti riusciamo a far “visitare il piazzale” anche a chi lavorando da tutta altra parte, ad esempio al terminal, non vedrebbe mai il piazzale.

Si può lavorare in aeroporto e non vedere il piazzale?!?!
Certamente no!

Il mio incontro con Salvatore Palange di Fluel è stato tanto casuale quanto produttivo.
Ci siamo incontrati al TC ad un evento che avevamo organizzato sull’e-learning.

Durante le presentazioni in un gruppo di lavoro, quando ho sentito che Salvatore si occupava anche di realtà virtuale mi sono illuminata. Al coffee break ho parlato con Salvatore facendomi spiegare meglio di che cosa si occupasse e gli ho chiesto se avesse mai pensato ad un “tour virtuale” del piazzale di un aeroporto e a quel punto si è illuminato lui.

E’ stato “amore a prima vista”.
Di lì ad un paio di mesi avevamo, anzi avevano (Salvatore e due suoi collaboratori) realizzato il tour.
Sono stati molto veloci nel capire le nostre necessità e visitando in auto tutto il piazzale sotto la guida esperta del Safety Supervisor, Sara Magni che per 3 ore ha raccontato e spiegato le varie attività ed operazioni che si svolgono nelle diverse parti del piazzale, hanno capito esattamente cosa era importante rednere in VR.

Sara non ci ha fatto mancare anche un’emozionante corsa sulla pista volo, ovviamente coordinata e seguita dalla Torre di Controllo.

I tempi di realizzazione sono stati davvero rapidi e noi siamo davvero soddisfatti dei risultati!

qui di seguito un piccolo video che abbiamo girato durante la prima consegna del prodotto finito al management. La maggiore soddisfazione è stata vedere la sorpresa e l’entusiasmo del team appena hanno indossato il visore!

 

Ovviamente ringraziamo tutto il team dell’Aeroporto di Bologna per la fantastica opportunità.

Entrando nei dettagli tecnici del progetto, il time to market della soluzione VR sviluppata per Oculus GO è stata di circa 1 mese elapsed con una sessione di briefing sul campo (con una fantastica corsa in pista di decollo alla massima velocità con la safety car) e una sessione full-day di shooting dei punti salienti che sarebbero andati ad alimentare il percorso virtuale del tour interattivo del piazzale.

Con una settimana di post produzione e coding abbiamo realizzato un prodotto fruibile ed accessibile a tutti i discenti del Training Center. Inoltre la scelta voluta del visore GO ha permesso la massima portabilità in ogni ambiente e una user experience semplificata per tutti i tipi di utenti.

Oltre al Virtual Tour poi abbiamo sviluppato in test anche dei Training Game interattivi per la formazione tecnica che sono stati molto apprezzati dal team HR.

Non ci resta che ringraziare Claudia Martelli, Barbara Venturi, Laura Comitogianni  per la disponibilità e il supporto e l’entusiasmo per l’innovazione che hanno dimostrato.

E ora siamo pronti per i nuovi progetti del 2020!

VR Aeroporto Bologna

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AI, Bias e tecniche varie https://fluel.it/ai-bias-e-tecniche-varie/ Wed, 25 Oct 2017 08:00:06 +0000 http://fluel.it/?p=1251 Da qualche tempo ci stiamo dedicando sempre di più al tema dell’Intelligenza Artificiale. Innanzitutto perchè tra le varie tecnologie disruptive è quella che, secondo noi, sopravviverà all’hype del momento e poi perchè effettivamente gli utilizzi nei campi più disparati ne dimostra la reale efficacia. La trasversalità dell’AI, nelle sue vesti di Machine Learning e del

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Da qualche tempo ci stiamo dedicando sempre di più al tema dell’Intelligenza Artificiale.

Innanzitutto perchè tra le varie tecnologie disruptive è quella che, secondo noi, sopravviverà all’hype del momento e poi perchè effettivamente gli utilizzi nei campi più disparati ne dimostra la reale efficacia.

La trasversalità dell’AI, nelle sue vesti di Machine Learning e del più articolato Deep Learning, permette di ipotizzare gli scenari di sviluppo di ogni tipo di business, dal trading, al manifacturing al finance e al medicale.

L’opportunità di utilizzare algoritmi intelligenti nella quotidianità aziendale, si scontra con la necessità di comprendere innanzitutto i temi più tecnici della materia, finora appannaggio quasi esclusivo di ingegneri e data scientist. Infatti da qualche settimana abbiamo lanciato il sito AIItalia.it che ha proprio come obiettivo quello di divulgare questi temi con un approccio misto, nè troppo tecnico nè troppo superficiale. Una via di mezzo che permetta la comprensione anche di temi più complessi o di algoritmi di ML aggiungendo poi gli approfondimenti tecnici per coloro che vogliono andare più in fondo al tema tecnico.

Masterclass AI

Per questo abbiamo anche organizzato due Masterclass sul tema, una a Roma e l’altra a Milano, per poter intercettare i bisogni di manager, specialisti e appassionati che vogliono entrare nel tema dell’AI in breve tempo avendo una chiara panoramica e incontrando esperti riconosciuti (come quelli di Imagelab, il laboratorio italiano scelto da Facebook).

I temi che vogliamo trattare sempre di più sono quelli dell’Image Recognition, del Natural Language Processing e anche approfondimenti tecnici sui singoli algoritmi e sugli use cases.

deep learning

Sul sito AI Italia, inoltre, abbiamo trattato anche del tema spinoso dei limiti di queste nuove tecnologie, come il BIAS  ossia di come un training scorretto degli algoritmi porta inevitabilmente a errori nelle soluzioni automatizzate. Vale sempre il motto “Garbage IN Garbage OUT”.

E’ proprio degli ultimi giorni la notizia che alcune auto autonome incontrano difficoltà nel riconoscere pedoni donne o di statura bassa per colpa del set di training che è stato tarato su figure maschili di altezza medio/alta.

Questi sono i veri temi che vogliamo approfondire, anche grazie al contributo di esperti del settore, data scientist, filosofi, psicologi con cui vogliamo divulgare il tema dell’Artificial Intelligence.

Iscriviti al sito AIItalia.it  e partecipa ai nostri meeting

 

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PSD2 tutte le novità in una sintesi chiara https://fluel.it/psd2-una-sintesi-chiara/ Wed, 11 Oct 2017 08:29:04 +0000 http://fluel.it/?p=1213 Negli ultimi anni la comunità Europea si è impegnata per creare regole comuni ed efficienti in tema di servizi di pagamento al dettaglio, rendendo ad esempio certi e rapidi i tempi di esecuzione delle disposizioni di pagamento, fornendo una maggior trasparenza alla clientela, garantendo chiarezza in termini di responsabilità del prestatore dei servizi di pagamento

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PSD2

Negli ultimi anni la comunità Europea si è impegnata per creare regole comuni ed efficienti in tema di servizi di pagamento al dettaglio, rendendo ad esempio certi e rapidi i tempi di esecuzione delle disposizioni di pagamento, fornendo una maggior trasparenza alla clientela, garantendo chiarezza in termini di responsabilità del prestatore dei servizi di pagamento per la corretta esecuzione della transazioni.

L’introduzione della SEPA (Single Euro Payments Area) e delle Direttive PSD e PSD2 rappresentano il quadro normativo e regolamentare imposto dal legislatore.

 

PSD1

 La Direttiva europea sui servizi di pagamento (Direttiva 2007/64/Ce), definisce normative comunitarie moderne e coerenti per i servizi di pagamento elettronici. Gli obiettivi che si prefigge di raggiungere sono:

 

  • regolamentare l’accesso al mercato a favore di una maggior concorrenza nella fornitura dei servizi;
  • fornire maggiore tutela e trasparenza agli utenti;
  • uniformare le regole nell’utilizzo dei servizi di pagamento e realizzare l’area unica SEPA;
  • stimolare l’utilizzo di strumenti elettronici e innovativi di pagamento;

 

La PSD è stata recepita nell’ordinamento nazionale con il D.lgs n.11 del 27 gennaio 2010, entrato in vigore nel marzo 2010. 

 

I principali servizi e prodotti di pagamento coinvolti sono:

 

  • bonifici;
  • pagamenti con carte di credito, di debito e prepagate;
  • addebiti diretti RID/SDD;
  • Ri.Ba.;
  • MAV;
  • Bollettini Bancari;
  • versamenti e prelievi di contante;

La Direttiva non si applica invece ai pagamenti diretti in contanti fra pagatore e beneficiario, agli assegni e ad altri strumenti quali titoli cambiari, traveller’s cheque e vaglia.

 PSD2

 Nel dicembre 2015 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva 2015/2366/UE del 25/11/2015, nota anche come PSD2.

La Direttiva amplia il perimetro iniziale di PSD, ed in particolare favorisce l’ingresso di nuovi player nel mercato dei pagamenti, in particolare aziende FinTech, definite TPP (Third Part Players), incrementando la varietà di servizi di pagamento disponibili con un focus speciale sui pagamenti innovativi, in particolare quelli mobile. La normativa è destinata a rendere più sicure le transazioni, rafforzando le tutele nei confronti dei consumatori, favorendo lo sviluppo della moneta elettronica e stimolando nello stesso tempo la riduzione dei costi per gli utenti.

L’utilizzo di API (Application Programming Interface) standardizzate, componenti di codice informatico che permettono a due software di comunicare tra di loro, favorisce l’armonizzazione del sistema e la possibilità di fornire una nuova payment experience all’utente finale. Gli RTS (Regulatory Technical Standards) pubblicati in bozza da EBA (European Banking Authority) nel febbraio 2017, contengono gli standard tecnici di regolamentazione per l’utilizzo delle API ed entreranno in vigore a fine 2018, al termine di ulteriori consultazioni.

Le novità introdotte dalla Direttiva includono l’apertura degli accessi sicuri (XS2A – access to account) ai conti dei clienti, il nuovo ruolo dei servizi di payment processing e la regolamentazione delle interchange fees sulle operazioni effettuate con carte di debito e credito. Viene inoltre introdotto il ruolo di Payment Initiator Service Provider (PISP) ed Account Information Service Provider (AISP).

La normativa dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il mese di gennaio 2018.

PRINCIPALI NOVITA’

Il più significativo impatto sul piano tecnico riguarda la richiesta della Direttiva di facilitare le operazioni di accesso ai conti da parte di soggetti esterni alla banca di radicamento del conto per la raccolta di informazioni o per l’elaborazione di un pagamento. L’entrata in vigore della PSD2 introduce la possibilità di effettuare pagamenti o accedere ad informazioni quali il saldo del conto corrente attraverso software realizzati da terze parti autorizzate, PISP e AISP.

 

In particolare:

 

  1. Payment Initiation Service (o PISP): servizio fornito da soggetti che si frappongono tra il pagatore ed il suo conto di pagamento online, avviando il pagamento a favore di un terzo beneficiario. Il pagatore può quindi disporre un pagamento online mediante addebito diretto sul proprio conto, e la banca presso cui è radicato il conto del pagatore o PSP (Payment Service Provider) è tenuta a garantire al PISP l’accesso al conto del pagatore con la sua autorizzazione.  
  2. Account Information Service (o AISP): servizio online attraverso cui l’utente può ottenere un’informativa completa su tutti i propri conti di pagamento, anche se intrattenuti con diversi PSP; gli AISP non possono utilizzare i dati del cliente o effettuare l’accesso ai relativi conti di pagamento per scopi diversi da quelli previsti dal servizio.

 

 

INSTANT PAYMENTS

 

Dal mese di novembre 2017 sarà possibile effettuare pagamenti istantanei attraverso il nuovo SCTInst, un servizio che le banche potranno offrire in via facoltativa. Queste sono le caratteristiche del nuovo bonifico istantaneo:

 

  • tempo max per il trasferimento: 10 secondi;
  • importo max inizialmente trasferibile: € 15.000,00;
  • disponibilità servizio: 24/7/365;
  • disponibilità fondi: real time;

 

Per gli operatori di mercato gli instant payments definiranno la nuova normalità.

 

DISRUPTIVE PAYMENTS

 

L’ingresso di terze parti autorizzate ad operare nel mercato dei pagamenti in grado di fornire e sviluppare nuovi servizi basati su una user experience più coinvolgente per l’utente finale potrebbe comportare il superamento delle modalità di pagamento tradizionali, tipicamente gestite dalle banche.

Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di trasferire denaro in tempo reale tramite un servizio di messaggistica, oppure alla possibilità di avere in una sola app la propria situazione finanziaria complessiva anche se abbiamo rapporti con banche diverse, fornendo così all’utente  strumenti dispositivi ed informativi sui propri fondi in qualunque momento.

Attraverso l’applicazione delle nuove normative, inoltre, si favorisce la sicurezza delle transazioni, evolvendo il mondo dei pagamenti verso un metodo push, paradigma opposto a quello attuale dei pagamenti effettuati con carta: con il regolamento istantaneo degli instant payments non sarà più necessario inserire o fornire i dati della propria carta di credito, basterà essere in possesso delle IBAN del beneficiario, dato non sensibile, per concludere una transazione.

Un esempio semplicistico che spiega meglio: nel pagamento con carta fornisco al beneficiario l’indirizzo di casa mia e la stanza in cui si trova la cassaforte, aperta, verificando quando è uscito di casa che abbia preso solo il dovuto. Con il pagamento push, invece, il beneficiario del pagamento fornisce a me il suo indirizzo di casa, dove potrò lasciare il denaro nella sua cassetta postale sicura.

Nessun dato sensibile del pagatore è esposto ed il sistema è decisamente più sicuro.

Autore: Marco Milan

Marco Milan

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