Possono esistere chatbot intelligenti?
Sosteneva Socrate che “saggio è colui che sa di non sapere”.
Potrebbe valere anche per i chatbot. Il primo comandamento quando si parla di questa innovativa forma di intelligenza artificiale dovrebbe dunque essere la serena ammissione dei suoi limiti.
Paradossalmente, il vero problema dei chatbot sembrerebbe oggi risiedere proprio nel suo sofisticato livello di tecnologia applicata.
Il raffinato linguaggio espresso da alcuni di questi assistenti virtuali può infatti trarre facilmente in inganno l’utente, suggerendo a quest’ultimo una modalità di espressione troppo colloquiale perché il robot possa davvero comprenderlo e quindi portare avanti una sensata conversazione virtuale.
Un circolo vizioso?
Siamo dunque, come sostengono alcuni, entrati in un circolo vizioso che segnerà la prematura fine dei chatbot? Non è detto. Avere chatbot “intelligenti” non è facile, ma possibile.
Come avviene per gli esseri umani, è necessario che anche il robot, in un certo senso, vada a scuola. Grazie agli sviluppi dell’intelligenza artificiale ed alle più avanzate tecniche di machine learning (o apprendimento automatico) si può insegnare ad un chatbot a capire cosa gli viene detto, attraverso esempi concreti. Anche così, però, non è assolutamente scontato che l’assistente virtuale riesca a formulare una risposta sempre coerente rispetto alla domanda ed anche alla conversazione in corso con l’umano dall’altra parte dello schermo.
Il primo passo per rendere un chatbot davvero “intelligente” è dunque ammettere che “saggio è colui che sa di non sapere”. Bisogna quindi dare al chatbot tutti gli strumenti per gestire autonomamente le necessità più semplici e comuni, ma anche per comprendere quando è invece opportuno passare la parola ad un’assistente umano per affrontare necessità più complesse.
Tutto questo richiede specifiche competenze in fase di progettazione ed implementazione del chatbot. Sono proprio le competenze, unite ad investimenti mirati, a fare davvero la differenza tra l’implementazione di un chatbot intelligente ed uno decisamente non all’altezza delle aspettative.
Abbiamo chiesto anche ad Alessandro Vitale di Conversate.AI di rispondere alla domanda “Esistono i chatbot intelligenti?” – Ascoltiamo in 1 minuto la sua risposta
Articolo di Nicoletta Ferrini