I Digital Brain ® per l’automazione aziendale sono la soluzione ottimale al giorno d’oggi per integrare l’Intelligenza Artificiale in ogni processo aziendale, sia che parliamo di Startup sia che parliamo di un’azienda molto più strutturata e di grandi dimensioni.
Infatti uno dei principali dilemmi dell’imprenditore moderno o del manager è quello di far fronte alla costante sovrapposizione e stratificazione dei processi e delle attività di routine (su diversi ambiti), che nel tempo comportano sempre di più la necessità di aumentare il presidio umano in attività esecutive o di controllo. Sovente ci capita di vedere processi in cui impiegati devono smistare documentazione, trascrivere informazioni all’interno dei gestionali, raccogliere e sintetizzare decine se non centinaia di dati da fonti diverse per fare sintesi periodiche o dashboard gestionali.
Tutti abbiamo apprezzato quando Google ha permesso di eliminare automaticamente lo spam dalle mail senza che noi neanche ce ne accorgessimo. Tutti apprezziamo quando Netflix ci suggerisce il migliore film in base non solo a ciò che noi abbiamo già visto ma in base a quello che utenti simili a noi hanno guardato.
Queste cose appena evidenziate sono solo alcune delle infinite applicazioni di Machine Learning e Deep Learning a processi ‘tradizionali’ che prima venivano realizzati con metodi condizionali (se succede questo… fai questo ossia con le procedure IF, THEN), oggi invece vengono demandati a questi ‘Cervelli Digitali’ i Digital Brains® appunto. Ma proviamo ad analizzare insieme.
Startup, Minimum Viable Product con Intelligenza Artificiale
Uno degli ambiti in cui l’utilità dell’AI per i servizi ed i processi è tastabile sin da subito, è quello delle startup. Le aziende neonate, infatti, di sovente sono concentrate a realizzare il cosiddetto Minimum Viable Product ( MVP ) ossia il prodotto con i requisiti minimi per poter avviare il business e poter misurare la prima traction, ossia il primo responso della clientela ed il primissimo fatturato.
Le Startup sono molto spesso però messe di fronte alla tematica del make or buy. Se nella compagine dei fouder c’è uno o più data scientist, ovviamente la startup nasce già col proprio prodotto di AI in quanto sono gli stessi soci fondatori a doverlo produrre da zero.
Diverso è per tutte le startup in cui i founder hanno un’ottima idea imprenditoriale ma non hanno al loro interno un developer di AI. Questo è il caso in cui l’outsourcing dell’AI, la creazione dei motori intelligenti che andranno ad alimentare il servizio o la piattaforma, può essere realizzata all’esterno della startup (con opportune tutele per il diritto d’autore e per tutelarsi contro la diffusione del codice sorgente). L’alternativa sarebbe quella di investire in oneroso personale interno e quindi decretare con molta probabilità la rigidità finanziaria della startup sin dall’inizio… e il percorso può a quel punto non essere sicuramente florido.
Inoltre ricordiamo che avere un servizio o prodotto potenziato dai Digital Brains, lo rende molto potenziale per partecipare ai processi di finanziamento delle startup con i bandi di Invitalia come SMART&START ITALIA o RESTO AL SUD
Digital Brain ® per la PMI: meno Costi più Ricavi con l’Intelligenza Artificiale
Le Piccole e Medie Aziende, ossia l’ossatura della nostra economia Italiana, è davvero il bacino più potenziale per la democratizzazione dell’AI. Infatti nelle PMI italiane si annida un grandissimo valore nei processi, nei dati e nelle persone che mai come in questo periodo può essere valorizzato e aumentato da tecnologie come l’AI. Sovente nelle PMI più piccole, l’operatività quotidiana lascia poco spazio per i processi di innovazione, in quanto la struttura organizzativa e quella finanziaria mediamente derivano da processi stratificati e migliorati negli anni…ma mai messi in discussione. L’utilizzo dei Digital Brain di Intelligenza Artificiale serve proprio a fare un lavoro di ottimizzazione di questi processi, eliminando dove possibile le attività di routine di base (lavorazione documentale, dispatching di informazioni, riconoscimento manuale di errori o di categorie di classificazione, risposte a domande dei clienti ecc.), spostando quindi il lavoro umano su attività a reale valore aggiunto dove la macchina ha poca capacità di operare, soprattutto in ambito di creatività.
Solitamente quando si parla di automazione si pensa sempre alle catene produttive o all’Industria 4.0; quindi gran parte delle PMI che si occupano di servizi o che hanno attività più tradizionali, pensano che a loro l’automazione non possa riguardare. Invece se noi intendiamo il tema della Digital Transformation in senso più ampio, come abbracciare il digitale, sia internamente all’azienda che verso il cliente finale, allora l’AI entra praticamente in ogni processo dell’azienda.
Facciamo qualche esempio: solitamente l’ambito HR è uno dei più tradizionali e quindi poco si presterebbe ad applicazioni innovative…sbagliato! Attraverso algoritmi di Machine Learning è possibile fare tantissime cose, ad esempio comporre meglio i team di lavoro, creare gruppi interfunzionali e piatti per le politiche HR che vedano le persone in base alle skill e non in base al ruolo, si possono prevedere i dipendenti che stanno per abbandonare l’azienda, controllare la sicurezza indoor, ma anche semplicemente analizzare meglio i dati, estrapolare automaticamente la conoscenza da documenti cartacei o web, migliorare la intranet aziendale ecc…
Per la produzione, il marketing e le vendite, il forecasting con le reti neurali è uno dei metodi che meglio si adatta a comprendere temi di ciclicità, trend e rumori senza necessità di correttivi umani per ritarare le previsioni. L’algoritmo impara dai dati che man mano osserva nel tempo.
Ma a questo si può aggiungere l’analisi multidimensionale dei dati e dei fenomeni, il riconoscimento automatico dei difetti per il controllo qualità, la predizione dell’esito del sales funnel, il riconoscimento di cose e persone in particolari contesti, la lavorazione automatizzata dei contratti ecc.
Potremmo non esaurire mai gli esempi di applicazione dei digital brain® al contesto del business delle PMI. La vera domanda che un manager può farci è: “ho questo problema…posso risolverlo con l’AI?”, la risposta è mediamente un si.
La grande Impresa e il Machine Learning
Il mercato dell’AI è trainato in Italia dalle Medio Grandi Imprese che coprono almeno il 53% della domanda di algoritmi di AI. Infatti più della metà delle 235 imprese medio-grandi italiane intervistate dall’Osservatorio Artificial Intelligence 2021 ha attivato almeno un progetto di AI nel corso del 2020. Per queste aziende la killer application in questo periodo è l’ Intelligent Data Processing ossia l’insieme degli algoritmi utili per far emergere pattern nascosti nei dati, ossia quelle evidenze che in altro modo sarebbero invisibili all’uomo che, ovviamente, è limitato nella lettura bidimensionale del dato e poco è avvezzo a riscontrare le correlazioni occulte tra i dati e i fenomeni. A queste applicazioni si aggiungono quelle di Natural Language Processing (lavorazione di testi e documenti), i sistemi di raccomandazione per gli e-commerce e ovviamente i chatbot che sono sempre presenti nel paniere di ogni marketer moderno.
Concludendo questo articolo si può dire che la trasformazione digitale con l’intelligenza artificiale è un fenomeno che pervade ogni settore e ogni funzione ma soprattutto ogni dimensione aziendale. Dove ci sono dati e decisioni o azioni umane, si può valutare di inserire uno o più Digital Brain. Noi aiutiamo le aziende proprio a fare questo.
Hai un problema gestionale che incide negativamente sulle voci di bilancio? Vuoi capire come fare per recuperare efficienza ed efficacia o diminuire i rischi gestionali con l’aiuto dell’AI? scrivici una mail a info@fluel.it o contattaci nella chat in basso e sarai ricontattato.